Paola Saltarelli 

Paola Saltarelli è approdata alla pittura sin da tenera età, quando ai sogni fiabeschi seguono i primi impulsi di esprimersi popolando di immagini preferite il proprio mondo, fatto di semplicità e di emozioni. 

La spontaneità e l’immediatezza di questa ormai affermata pittrice ci dicono quanto ella ben conosca le peculiari tecniche e i mezzi d’impiego della difficile pittura ad acqua o di quella ad olio, se riesce a farci gioire con opere soavi e dall’originalità inconfondibile. 

Alla scioltezza del tracciato grafico la Nostra assomma una vivificante luminosità suffragata da una delicatezza cromatica a tratti quasi fuggente, come nel delineare scene di mare, a tratti con più accentuate tinte, col preciso intento di indurre a maggior riflessione suggerita da accurate trasparenze da ben resi chiaroscuri come in genere nella prospettiva e nei profili di bimbi ingenui e festosi o nel ritrarre altre scene di vita quotidiana sotto un cielo che apre al respiro dell’anima. Segno della padronanza dei suddetti mezzi tecnici che permettono all’Artista di dissertare con disinvoltura sia nel campo della figura che nel paesaggio. 

Chi nella pittura della Saltarelli cerca suggestioni cerebrali non le troverà mai, come del resto in nessun’altra di qualsiasi autore nel sortire l’effetto di parlarci in chiave romantica con i temi di limpida e fresca genuinità in un felice rapporto linea-colore, specie poi se la spiccata personalità dell’artista è insensibile alle mode degli «ismi» e ai sortilegi dell’astratto e dell’effimero. 

Tradizionalista, quindi, la Saltarelli ha una produzione che difficilmente finirà per varcare i confini della realtà nell’estrinsecarsi in forme di accorto verismo, ma resta il più possibile fedele alle sue aspirazioni di interprete innamorata della sua opera e della sua serietà, in un certo senso anche solitaria, che non rivolge attenzione alle cosiddette pitture innovanti, a volte gelide esaltazioni prive di larghi interessi estetici. Per lei essenziale è rendere il colore addolcito da singolare levità con tocco sicuro e convincente. ancor più se delinea litografie con oculato senso volumetrico. 

Nell’insieme una pittura piacevole, salda all’ancoraggio di un’arte pura, costantemente tonale, che esercita fascino immediato e che non ha bisogno di elucubrazioni per essere assimilata. Pittura soprattutto basata su salda linea e su oculato dosaggio dei colori. Pittura giovane, infine, non in contrasto coi desideri di tutte le età perché permeate da una sensibilità che, a volerla mantenere sempre presente, non è poi tanto facile, specie se nell’impegno di produrre in prevalenza opere di appagamento spirituale, mere composizioni macchiaiole in cui cielo, mare, rustici prospetti, bozze di fiori, squarci di natura viva e morta concorrono a determinare validità e personalità nell’estrinsecarsi di molteplici doti. 

Donato Accodo

Da “Spiragli”, anno VI, n.1, 1994, pagg. 45-46.

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