Addio Segesta.

Addio Segesta…
Parto solo
e mi guardo
nello specchietto retrovisore.
Ho una camicia nera
e disordine nell’anima
quanto nella sua stanzuccia
François Villon.
Mi sento colpevole
perché il cielo non è azzurro
come i tuoi occhi.
Sarei potuto partire
anche domani
e sarei rimasto a pernottare
sotto mandorli e arance.
Da lì il pensiero sarebbe potuto partire
profumato
come i tuoi seni.
Addio Segesta!
Voglio dire: Loredana.
Io sono morto
oggi per te.

Petre Dinu Marcel

Da “Spiragli”, anno XXII, n.2, 2010, pag. 55.