I PESI CHE TI PORTI APPRESSO

Con questi pesi che ti porti appresso
giri per la città, tutto da solo,
la cattiva coscienza t’importuna:
un vino inacidito dentro l’anima.

C’è un bar all’angolo dove ti faranno
la carità di un dito di J&B
e una voce sospira Summer time
portandoti veleni d’oltre Oceano.

Le colombe s’inventano Venezia
e tu rianneghi nella tua laguna, 
senza violino.

La cassiera sorride a una battuta
arguta sul suo seno che è in rigoglio,
ti tratta già da vecchia conoscenza
e niente sa di te, dei tuoi fantasmi.
Carmelo Pirrera

Da “Spiragli”, anno XXIII, n.1, 2011, pag. 29.

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