Si riparte!

Si riparte! Dopo anni di silenzio, dovuto a vari motivi, riprendiamo la pubblicazione di “Spiragli”, nel segno della continuità e dell’impegno che hanno distinto la nostra rivista. Nel corso delle manifestazioni per il ventennale (vedi n. 1, anno 2010), i relatori hanno messo in evidenza la libertà e la serietà con cui è stata portata avanti la pubblicazione. Con la stessa libertà e serietà di intendi ci accingiamo a riprenderla on line, impaginata e pronta da stampare in proprio.
“Spiragli”, che da qualche anno è dotata di un sito, ancora da perfezionare (www. rivistaspiragli.it), dove sono riportati tutti i numeri pubblicati in cartaceo, agevoli da consultare e, al bisogno, da stampare, mantiene le sue rubriche e pubblica notizie relative ad eventi artistico-culturali, saggi, profili, un’antologia di prose e poesie di autori italiani e stranieri, le recensioni e le schede dei libri pervenuti e delle novità editoriali.
Tanti amici che hanno collaborato e non sono più tra noi, a cui vanno il nostro pensiero e il riconoscimento, apprezzeranno questa impresa e la condivideranno, perché il nostro scopo è, come ricor- dano nelle relazioni sopra citate Tommaso Romano e Salvatore Valenti che sentita- mente ringraziamo, di contribuire al miglioramento socio-culturale, e per questo guardiamo fiduciosi – come ci proponevamo nel 1989 – alla letteratura, alle arti, alle scienze, alla scuola, ai problemi che ci circondano, sicuri della loro importanza formativa e costruttiva insieme.
In un mondo sempre più globalizzato,
teso all’effimero e all’usa e getta, si vuole togliere spazio all’Io pensante, per ren- derlo docile marionetta al servizio dei potentati economici che hanno in mente di dominare ancora di più. Non basta loro l’accumulo di ricchezze, a scapito dei tanti che, a stento, riescono a sopravvivere, ma vogliono anche oscurare le menti per continuare a gestirle e ad operare a loro piacimento.
Nel passato il monopolio dei pochi portò sempre scompensi, ma la minaccia attuale tende a soggiogare l’individuo e a renderlo uno schiavo inconsapevole. Per questo occorre maggiore consapevolezza per un cambio di rotta, che possa garantire il nostro modo di essere uomini pensanti, al tempo stesso tesi all’Io e all’Altro.
Il nostro piccolo apporto è niente rispetto a quello che occorrerebbe per il cambio di tendenza. Ci vorrebbero uomini politici consapevoli dei grandi rischi a cui stiamo andando incontro (la rete 5G, il ricorso smodato ai vaccini, per citare i più pericolosi e nocivi), ma è difficile, perché spesso questi (ammesso che ci siano), dotati di buoni propositi, non sono capaci di contrastare i manipolatori e sono costretti a desistere e deludere. Nonostante ciò, occorre adoperarsi per una svolta di tendenza che privilegi il bene comune e non l’interesse di pochi. Per questo occorre che apriamo bene gli occhi!
Siamo convinti che una maggiore diffusa consapevolezza possa arginare questo male che ottenebra l’umanità. Dipende da tutti, e ciascuno nel proprio campo deve fare la sua parte, per riprenderci il nostro ed essere noi stessi, pur non rinunciando al rapporto con gli altri che è alla base di tutto.

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