TRACCIA

 

Un poema 
libero da grammatica e da suoni 
delle parole 
libero 
da tracce. 
Un poema fratello 
d’altri poemi 
che spengano la sete 
ai corsi d’acqua 
e rilucano come pietre al sole. 
Un poema 
che sia senza il sapore 
della mia bocca e sia 
libero 
da segnali di denti sopra il dorso. 
Poema nato 
agli angoli di strade, lungo i muri 
come povere parole 
con parole appassite 
però 
libero tanto 
che da se stesso tragga 
la decisione 
d’essere 
scritto o no. 

Eunice Arruda

Da “Spiragli”, anno XIX, n.1, 2007, pag. 44.

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